Il Quadro Normativo Europeo per il Turismo DOP: Analisi del Regolamento (UE) 2024/1143
La politica di qualità dell’Unione Europea rappresenta un corpus di norme consolidato, sviluppato nel corso di decenni con l’obiettivo primario di proteggere le denominazioni dei prodotti agricoli, sostenere le economie delle aree rurali e fornire ai consumatori una garanzia sull’origine e l’autenticità dei prodotti. All’interno di questo percorso evolutivo, il Regolamento (UE) 2024/1143 segna un passaggio chiave, introducendo per la prima volta un riconoscimento esplicito e formale del legame tra le Indicazioni Geografiche e le attività di valorizzazione turistica.
L’Articolo 32: Contenuto e Portata della Norma
Il fulcro di questa evoluzione è contenuto nell’articolo 32 del regolamento, dedicato ai compiti e alle funzioni dei “gruppi di produttori”, ovvero i Consorzi di tutela. Il testo stabilisce che, tra le azioni che i Consorzi possono intraprendere per migliorare le performance della filiera, rientra esplicitamente la possibilità di promuovere lo “sviluppo di servizi turistici nella pertinente zona geografica”.
Questa disposizione fornisce una base giuridica chiara e inequivocabile a una prassi che fino ad oggi si era sviluppata in modo spontaneo e spesso informale. L’inclusione delle attività turistiche tra le funzioni strategiche dei Consorzi ne codifica il ruolo, trasformando la promozione del territorio da attività collaterale a un mandato ufficialmente riconosciuto dalla legislazione europea.
Implicazioni Strategiche per gli Attori della Filiera
L’introduzione di questo principio normativo ha una serie di implicazioni dirette per tutti gli attori del sistema della DOP Economy:
- Legittimazione del Ruolo dei Consorzi: I Consorzi di tutela vedono ampliato e formalizzato il proprio raggio d’azione. Non sono più unicamente organismi di controllo e protezione del prodotto, ma assumono una funzione manageriale riconosciuta nella promozione integrata del territorio. Questo permette loro di pianificare investimenti, creare partnership e sviluppare progetti turistici con una legittimità strategica rafforzata.
- Governance dell’Offerta Turistica: La norma affida implicitamente ai Consorzi un ruolo di coordinamento e governance dell’offerta turistica legata alla denominazione. Essi diventano l’ente di riferimento per garantire la coerenza e la qualità delle esperienze proposte, assicurando che le attività siano in linea con i valori, la storia e il disciplinare del prodotto certificato.
- Qualificazione e Garanzia dell’Esperienza Turistica: Per i consumatori e i turisti, il coinvolgimento attivo del Consorzio di tutela agisce come un sigillo di garanzia sull’autenticità dell’esperienza. Una visita, una degustazione o un evento promosso o approvato dal Consorzio offre la sicurezza di un’interazione genuina con la filiera produttiva, al riparo da operazioni di mero marketing o da possibili banalizzazioni del prodotto e del suo contesto.
- Sostegno allo Sviluppo Rurale Sostenibile: Affidando questa funzione a enti collettivi e fortemente radicati, la norma incentiva un modello di turismo che distribuisce i benefici economici sull’intera comunità locale. Il reddito generato dalle attività turistiche può fornire un’integrazione cruciale per gli agricoltori e i produttori, incentivando la permanenza nelle aree rurali e sostenendo la conservazione di pratiche agricole e paesaggi tradizionali.
Conclusione: Verso un Modello Integrato di Valorizzazione
Il Regolamento (UE) 2024/1143, e in particolare il suo articolo 32, fornisce al sistema delle Indicazioni Geografiche lo strumento giuridico per passare da un approccio frammentato e spontaneo a un modello organizzato e strategico di “Turismo DOP”. Riconoscendo che il valore di un prodotto è inscindibile da quello del suo territorio, la normativa europea abilita la creazione di un’offerta turistica qualificata, autentica e sostenibile, gestita in modo coerente dagli attori che sono i più profondi conoscitori e custodi di quel patrimonio: i Consorzi di tutela.